La
vita quotidiana al nido e alla scuola dell'infanzia è scandita da momenti di cura che occupano una buona
parte della giornata dei bambini, delle educatrici, delle ausiliarie/assistenti;
è importante coinvolgere anche queste ultime nella progettazione delle cure di
routine poiché la loro presenza e le
loro azioni possono sostenere la qualità educativa di questi momenti.
E' davvero importante valorizzare la potenzialità educative delle routine: infatti e' fondamentale riflettere
sul significato implicito dei messaggi lanciati ai bambini nei momenti di cura, poiché
parlare di vita quotidiana significa riflettere sulla relazione, sul tempo e
sullo spazio.
Nel progettare i
momenti di routine dobbiamo sforzarci di porre l’attenzione a “come” si agisce, piuttosto che a
“cosa” si fa.
“Le routine rappresentano eventi e situazioni che
pur avendo luogo in condizioni di collettività, come il piccolo gruppo o il
gruppo di sezione,richiedono un’attenzione privilegiate individualizzata da
parte dell’adulto nei confronti del singolo bambino e costituiscono momenti preziosi di comunicazione e di scambio
individualizzati”(Star bene all’asilo nido,BQ. Borghi)
Lo sviluppo da 0 a tre anni si gioca
principalmente in rapporto al cibo, alla pulizia e alla cura del corpo e al ritmo del sonno: la ripetitività delle
routine non deve, a nostro avviso, far dimenticare che si tratta di momenti di
un percorso di crescita che osservato, monitorato, rimodulato va ri-progettato
tenendo conto dei progressi del bambino.
Le routine rappresentano, quindi,
precise occasioni di apprendimento a livello motorio, intellettuale e verbale.
“Questo perché il bambino è presente al nido
con tutta la sua fisicità e la cura e l’attenzione per il suo corpo hanno a che
fare a pieno titolo con l’educazione , proprio perché il corpo rappresenta per
il bambino il principale strumento di essere, di sperimentare,pensare e
sentire”(I bambini e la cura, Restuccia-Saiatta)
Il
fattore tempo
influenza l’andamento delle routine. Esiste
un tempo oggettivo, misurato dall’orologio,
ed esiste un tempo soggettivo, che consiste nel significato e nel valore
che ogni individuo attribuisce a questa
dimensione.
E’ importante che il tempo delle routine sia vissuto senza fretta,perché se così non fosse, il
messaggio implicito che daremmo, sarebbe di poca importanza di ciò che si sta
facendo.
Al
contrario, una interazione vissuta senza fretta è “calda” e favorisce la
comunicazione di un messaggio implicito e cioè che insieme (bambino ed
educatrice) stanno facendo una cosa
importante, che si ha cura del corpo, quindi che il bimbo è importante. Una routine vissuta in questo modo favorisce
e consolida anche le relazioni.
Infatti proprio nella ricerca di relazioni positive con i bambini,nell’empatia che si può provare in queste situazioni, è possibile trovare motivazioni a trascorrere i pasti, il sonno, il cambio come tempi utili dal punto di vista educativo, quindi professionalmente qualificati
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