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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Il rapporto di Fiducia

Il rapporto di fiducia con le famiglie è il primo passo per mantenere e definire una struttura educativa di Qualità. Ma quali sono le condizioni in grado di costruire realmente un rapporto fiduciario? Innanzitutto occorre specificare che con il termine fiducia si intende la certezza (sia per il bimbo che per la famiglia) che quel luogo e quelle persone (che rappresentano il nido) corrispondono a ciò che si desidera veramente. Partendo da questo, è più che mai evidente, che si tratta di un cammino, un percorso educativo nel quale ognuno ricopre un ruolo determinante. La fiducia pertanto non si improvvisa, né si acquisisce una volta per tutte; la si conquista gradualmente, la si costruisce giorno per giorno, la si rinnova periodicamente e la si mantiene quotidianamente, mettendosi in gioco dentro i rapporti  e dando sempre la massima attenzione all’ altro. Le domande che i genitori “naturalmente” si fanno sono sempre le stesse e cioè “fino a che punto ciò ch

Un contesto di educazione

Nel colloqui con i  genitori, è necessario dettagliare con molta attenzione l’organizzazione della giornata: è indispensabile che  sappiano con chiarezza cosa fanno i bimbi al nido nei vari momenti; questo  li rassicura e li rende partecipi del tempo che trascorrono lontani da loro.  Anche per queste ragioni, è opportuno adottare un sistema di gestione certificato, che dia molto spazio all’ organizzazione della giornata  e che pertanto sia un utile strumento di comunicazione con le famiglie. Con l’ottenimento della certificazione di qualità è possibile  creare un metodo sia organizzativo - gestionale che pedagogico: la normativa ISO, se applicata con metodo, contribuisce efficacemente alla realizzazione di una gestione ordinata e trasparente, con un alto livello di qualità. Le relazioni devono  rappresentare il tema principale e non solo quella con i bambini, ma anche quella fra colleghi e con i genitori. È fondamentale “avere sempre presente la famiglia”: ad esempio, si pos

L'Accoglienza e l'Aver Cura

L’ “ Aver cura” è essenziale: vuol dire innanzitutto facilitare la leggibilità dell’ambiente da parte del bambino, perché al nido inizia a fare un’esperienza significativa per la sua crescita.  Ma significa anche garantire un’alta qualità dell’esperienza dandogli chiavi di lettura emotive e cognitive per il controllo della situazione e la sua conseguente scoperta ed esplorazione. L’obiettivo di ogni struttura educativa è quello di costruire un punto di riferimento e di confronto per le famiglie sulle modalità di educazione del bambino, sulle aspettative e sui problemi del ruolo parentale e sulle prospettive culturali più ampie. Il principio, che deve animare i servizi, è quello di vigilare e far crescere i bimbi affidati, cercando di accoglierli quotidianamente insieme alle loro famiglie, creando così un rapporto di scambio e collaborazione. Il tema dell’Accoglienza, e delle sue modalità di realizzazione pratica, resta il cardine principale su cui ruotano tutte le attivit

Integrazioni organizzative tra nido e materna: continuità con la scuola dell'infanzia

Un breve cenno sul Port - folio Per permettere la  continuità  tra nido e materna occorre  redarre un dossier che descriva ·          i percorsi seguiti ·          i processi educativi raggiunti ·        una documentazione di elaborati che offra indicazioni sui tempi di apprendimento, gli interessi, le attitudini, le aspirazioni del bambino In questo modo le educatrici del nido offrono alle insegnanti della scuola materna tutti gli elementi per una migliore conoscenza dei ritmi e della maturazione del bambino.  Questo documento diviene un documento strettamente personale e va compilato per presentare la storia del bambino all’interno del nido. Possiamo seguire a tale scopo i seguenti criteri: Ø   la raccolta dei prodotti fatti dai bambini Ø   le prove significative di ciascuno Ø   le considerazioni sui lavori personali Ø   i dati che emergono dall’osservazione, dai colloqui educatrici-genitori,  dai colloqui con il bambino . Inoltre, dove è possibile,

L'asilo che piace alle mamme

La cosa più importante  è di  identificare l’asilo come luogo di reale accoglienza per le famiglie: occorre pertanto tendere in tal senso in tutte le fasi del metodo educativo e della   gestione. Accogliere e sentirsi accolti genera inevitabilmente un continuo intrecciarsi positivo di relazioni tra educatori e bambini, tra i bambini, tra gli educatori stessi e tra le diverse famiglie. Affinchè una relazione possa funzionare, è necessario altresì che le regole siano conosciute e condivise da tutti, e che possano essere talvolta negoziate: è necessario quindi  mantenere un margine di flessibilità entro il quale far evolvere la relazione, sempre  nel rispetto dell’altro. Tale aspetto è premiante e determinante. Dialogare, ascoltare e dare la giusta attenzione a chi si ha davanti, ci  consente  di vivere le regole all’interno della relazione in una prospettiva di continua condivisione e partecipazione da parte di tutti: educatrici, personale e famiglie. Indubbiamen

Un cammino da raccontare

Ogni giorno nella gestione di una struttura per la prima infanzia si è  richiamati a due caratteristiche semplici ma molto concrete: “accoglienza ” e “aver cura” , concentrando lo sguardo sul bambino e sulla sua famiglia proprio per cogliere la loro presenza quotidiana e andare incontro alle esigenze di ognuno. Se è chiaro che la famiglia deve avere un ruolo decisivo per la qualità del nido, altrettanto l’asilo diventa per molti genitori, in modo particolare per quelli più giovani, la possibilità di confrontarsi tra loro e di ricevere sostegno dagli educatori. Il rapporto che si instaura tra l’educatrice ed  il genitore è fondamentale: tanto più esso diventa vero, tanto più entrambi sono soddisfatti dell’esperienza. Questo permette di vivere con le singole famiglie rapporti personalizzati nel rispetto delle regole dell’asilo. E’ evidente che  il metodo gestionale adottato  deve generare anche in tutto il personale un’affezione al lavoro: da un lato rendere tut