L’ “Aver cura” è essenziale:
vuol dire innanzitutto facilitare la
leggibilità dell’ambiente da parte del bambino, perché al nido inizia a fare
un’esperienza significativa per la sua crescita.
Ma significa anche garantire un’alta qualità dell’esperienza dandogli
chiavi di lettura emotive e cognitive per il controllo della situazione e la
sua conseguente scoperta ed esplorazione.
L’obiettivo
di ogni struttura educativa è quello di costruire un punto di riferimento e di
confronto per le famiglie sulle modalità di educazione del bambino, sulle
aspettative e sui problemi del ruolo parentale e sulle prospettive culturali
più ampie.
Il principio, che deve animare i servizi, è quello di vigilare e
far crescere i bimbi affidati, cercando di accoglierli
quotidianamente insieme alle loro famiglie, creando così un rapporto di
scambio e collaborazione.
Il tema dell’Accoglienza, e delle sue modalità di realizzazione
pratica, resta il cardine principale su cui ruotano tutte le attività. In tale
prospettiva il compito delle educatrici è quello di cercare di avvicinarsi al
meglio ai bambini e alle loro famiglie e di attivare percorsi rispettosi sia
dell’identità dei singoli bambini che dei loro genitori, in una dimensione di
dialogo e di confronto.
L’accoglienza non è soltanto un approccio che si realizza nel
primo periodo di frequenza (inserimento), per assicurare e stabilire una condizione
di tranquillità, ma deve rappresentare una condizione costante nella quotidianità
e nel progetto pedagogico dell’asilo.
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