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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

L'accoglienza al Nido

Nella esperienza di un servizio per la prima infanzia, l’ accoglienza   costituisce l’elemento chiave per l’instaurarsi di relazioni significative con tutti i soggetti coinvolti (bambini, famiglie, collaboratrici, ecc.). Ciò vale anche per le educatrici e tutte le operatrici, affinchè vivano l’asilo come un vero luogo familiare e, contribuiscano così, a creare quel clima di armonia indispensabile per una realtà vissuta dai bambini e dalle loro famiglie.   Ma come accogliere le nuove famiglie ed i nuovi bambini che iniziano l’esperienza del nido? Innanzitutto si deve partire dal nostro atteggiamento che deve tenere conto che niente è scontato : ogni famiglia ha domande espresse e inespresse, ha diverse aspettative ed è necessario favorire le migliori condizioni affinché possa comprendere la realtà dell’Asilo Nido e delle persone che vi operano, intendersi con loro, conoscerle e costruire percorsi di collaborazione reciproca. Per il bambino frequentare l’asilo sig

Accompagnamo i genitori al nido : laboratorio di sostegno alla genitorialità

Durante la permanenza nei primi giorni di inserimento dei loro piccoli al nido   i genitori possono partecipare ad un laboratorio , condotto dalle nostre educatrici e dalla responsabile della struttura, costituito da 3 incontri di lavoro in piccolo gruppo sul tema dell’inserimento al nido e della prima importante separazione dal proprio bambino. Il percorso viene programmato sulla base dell’esperienza e delle esigenze   di poter offrire ai genitori uno spazio di ascolto e sostegno durante il periodo   dell’inserimento. Tale periodo è “critico” sia per il bambino che per la madre: quindi è importante gestire le emozioni e le reazioni delle mamme e del bimbo. Molto spesso i genitori vivono in solitudine tale esperienza, e la mancata rielaborazione del vissuto del genitore rende molto lungo e faticoso l’inserimento con evidenti difficoltà per il bambino, per il gruppo-nido e per il genitore stesso. La metodologia che viene utilizzata   è di tipo attivo e favorisce la comunicazione a

Il gioco euristico

Il metodo educativo è il risultato di un confronto collettivo

Il metodo educativo deve essere anche il risultato di un confronto collettivo dei diversi punti di vista e delle differenti percezioni del gruppo:   progettare insieme è sempre un‘occasione preziosa per conoscere   meglio la realtà in cui si opera, incrementa l’opportunità di cogliere aspetti significativi, tratti specifici e territoriali che possono   essere utili per definire   orientamenti futuri da seguire. L’utilizzo di tale procedura ha consentito, per quanto mi riguarda, una quasi inconsapevole crescita professionale, facilitando una maggior sintonia tra le colleghe e offrendo maggiore efficacia al lavoro quotidiano con i bambini: le scelte di fondo, infatti, sono così   condivise dalle educatrici e   creano concreti programmi da realizzare. Indubbiamente incontrarsi con una certa regolarità è   faticoso, in quanto comporta la riorganizzazione delle risorse disponibili, ma la continua   verifica collettiva   del progetto tuttavia, è sicuramente un ulteriore stimol

Osservazione occasionale e sistemativa

Secondo la mia esperienza, l’attuazione del progetto deve essere monitorata mensilmente e documentato alle famiglie, quotidianamente con il racconto della giornata trascorsa, durante i colloqui ( a febbraio) e    a fine anno, con la consegna di tutti gli elaborati eseguiti dai bimbi. Un altro elemento costitutivo della progettazione è l’osservazione da parte delle educatrici, poiché : ·          è uno strumento essenziale per conoscere i bambini e offrire proposte adeguate ·          consente di modificare via via le proposte educative in base al riscontro e alle risposte dei bambini. E’ importante osservare e valutare i risultati del lavoro didattico nei vari momenti: nella fase iniziale, durante la proposta delle varie attività e nella fase finale con le verifiche finali, che mirano ad individuare gli esiti formativi, la qualità della proposta didattica e la valutazione globale dell’esperienza vissuta. Importante quindi utilizzare   " schede di osservazi

Dal Cestino dei Tesori al Gioco Euristico

  Nelle attività didattiche che vengono svolte un ruolo di primaria importanza spetta al “Gioco Euristico ( o di scoperta) con gli oggetti ”, che consiste nel dare ai bambini in un ambiente controllato una grande quantità di oggetti e contenitori diversi con i quali possano giocare creando infinite possibilità di combinazione senza l’intervento dell’ educatrice. Il Cestino dei Tesori e il Gioco Euristico   sono la coppia di attività   da noi molto apprezzata che si basano, quasi esclusivamente, su oggetti di uso comune e su materiali di recupero: dal cucchiaio di legno al pezzo di tubo,dalla catenella al cilindro della carta da cucina, dal barattolo al sughero…. Tutto è utile purchè il bambino possa esplorare la realtà delle cose con modalità diverse secondo l’età ( dal “cos’è questo?”   del piccolino al “che cosa posso fare con questo?” del più grande) “Il Cestino dei tesori per i più piccoli, non appena siano in grado di stare seduti, è una proposta di gioco che favorisce

Calibrare il Progetto

Altro aspetto imprescindibile   dell’attività dell’equipe educativa è quella di verificare e calibrare il progetto affinché corrisponda   e si   adattati il più possibile alle diverse strutture per l’infanzia poiché    strettamente legato alla vita del nido e ai compiti di tutti gli operatori di quel particolare asilo. Un continuo “upgrade” del progetto educativo permette di mantenere   alto il livello qualitativo, anche con l’apporto di   eventuali richieste di miglioramento da parte delle famiglie, dei bambini o delle educatrici stesse. Esso è funzionale e vincente nella misura in cui permette una ragionevole e tempestiva flessibilità, poichè solo così   è fattibile   un continuo   ri-adattamento alla realtà che si ha davanti ogni volta. Le attività che giornalmente si susseguono con i bimbi e con le loro famiglie, per essere coinvolgenti e attraenti, necessitano un aggiornamento professionale frequente di tutto il personale, in particolare delle educatrici : ciò conse

Progetto annuale (2): descrizione e documentazione

Abbiamo   adottato anche un libro di testo “Arcobaleno, il pesciolino più bello di tutti i mari” di M. Pfister, edizioni Nord Sud, con il quale abbiamo maggiormente approfondito l’elemento dell’acqua. La motivazione di questa scelta è stata determinata da più fattori : a) il testo si trova in vari formati: i bimbi piccoli hanno utilizzato la versione cartonata, mentre gli altri quella tradizionale. b) lI testo è ricco di immagini qualitativamente apprezzabili, e le immagine come sappiamo hanno un ruolo determinante nel processo di comprensione della storia. E’ importante quindi utilizzare testi che abbiano queste caratteristiche perché così i bambini si rendono conto che un insieme di immagini concatenate costituisce una storia c) La congruità tra immagine e testo scritto d) Il messaggio: attraverso la storia i bimbi   imparano a conoscere il valore della generosità, capiscono quanto l’atto del dare generi benessere in noi e negli altri e quanto, al contrario,

Progetto Annuale "I quattro elementi ed il Divenire delle Cose"

A titolo d’esempio, vi propongo un esempio di progetto educativo   annuale      “I Quattro Elementi ed il Divenire delle Cose”, segue il documento che abbiamo distribuito alle famiglie.   eccolo: “Partendo dei quattro elementi naturali base (acqua, aria, fuoco, terra) con cui i bambini si confrontano quotidianamente si propone un percorso che coinvolga contemporaneamente lo sviluppo psico-motorio, la consapevolezza di sé stessi e delle proprie azioni, la conoscenza delle relazioni umane e del mondo.   L’idea è quella di far vivere con il corpo i quattro elementi, facendo sperimentare ai bambini le loro caratteristiche, ricordando che è l’azione dell’uomo e dei quattro elementi a determinare il divenire delle cose. Di qui, accanto alla graduale conoscenza degli elementi naturali, sarà possibile sviluppare, soprattutto con i bimbi della sezione dei grandi, un itinerario che li avvicini ad alcuni mestieri emblematici di questo potere trasformativo dell’uomo e degli elemen

Il progetto annuale

Il progetto educativo trova   la sua realizzazione sul piano delle esperienze, ma la sua elaborazione avviene in un tempo diverso da quello dedicato al rapporto diretto con i bambini . Il rapporto tra      progettare   –     fare    –     osservare   -    documentare   -     valutare le esperienze non è di tipo lineare, ma bisogna piuttosto pensare ad una relazione dinamica fra il piano dell’elaborazione e quello dell’esperienza . Il collettivo degli educatori deve essere  in primo luogo inteso come contesto di elaborazione di ipotesi e strategie che prendono forma sul piano delle esperienze; in secondo luogo, deve essere il  contesto di riflessione sulle esperienze, di una riflessione condivisa   e approfondita, attraverso l’utilizzo di metodologie osservative; ed infine, il contesto   che promuove il continuo rimodellamento delle ipotesi. Uno dei modelli che si può utilizzare è quello della   programmazione per obiettivi, che permette attraverso un percorso di

formazione per educatori

I corsi possono essere effettuati nelle singole strutture educative oppure on line

Incontri per le famiglie

Incontri per le famiglie

Trasparenza

Ci si trova sempre più di fronte a diversi modelli familiari con incroci di abitudini e convinzioni rispetto alle quali è necessario garantire il corretto ascolto e   la giusta attenzione. Un’ altra domanda che mi sono sempre posta nel corso di questi anni è stata relativa al livello di trasparenza che un servizio per la prima infanzia, come il nido, debba avere per permettere una reale condivisione dell’esperienza. Credo che i genitori, per poter partecipare alla vita dell’asilo, debbano innanzitutto conoscerlo: per questo un altro compito prioritario   degli educatori è quello di raccontare il più possibile quanto accade nel servizio. Un’altra parola chiave è   Trasparenza. Impegnarsi a documentare, con appositi modelli i vari eventi quotidiani, è indubbiamente un aspetto che incide in modo determinante sulla qualità delle relazioni con le famiglie, in quanto consente ai genitori di essere parte attiva dell’esperienza dei figli, di sentirsi coinvolti e di cono

Le relazioni con le famiglie (2)

Ecco perchè le relazioni con le famiglie rimangono fondamentali: un aspetto da curare costantemente e con grande impegno, senza trascurare nessuna occasione, a partire dai colloqui ufficiali e dagli incontri giornalieri, fino ad arrivare a progetti condivisi per organizzare attività, feste e momenti conviviali allargati. Il rapporto con le famiglie è stato uno degli elementi caratterizzanti di tutta la mia attività e del livello di qualità dei servizi: ho sempre insistito affinchè ogni asilo fosse un luogo aperto all’interazione e al dialogo, capace di creare fiducia, attento ai vissuti emotivi dei genitori, capace di dedicare tempo ed energie alla costruzione delle relazioni. Il dialogo continuo, attraverso una comunicazione quotidiana e trasparente, sono elementi fondanti del servizio educativo e dell’impegno che si deve avere nel fare questo mestiere: è basilare interrogarsi sulle modalità che possono rendere più efficace la comunicazione tra tutti i diversi soggetti ch

L'osservazione del Bambino (1)

La progettazione delle attività del nido nasce dall’analisi e dall’ascolto delle esigenze del singolo bambino, dei suoi bisogni,   del suo livello di sviluppo congnitivo e motorio, dalla sua capacità relazionale e sociale. Osservare un bambino   è importante a partire dal momento dell’inserimento e durante tutto il periodo di permanenza al nido L’osservazione nell’ambito del nido consente agli educatori (e in particolare all’educatrice di riferimento)   di : ·       conoscere il bambino, rilevarne i progressi, saperne accogliere e interpretare i segnali , che spesso risultano contraddittori e difficili da capire; ·      individuare le modalità di intervento più idonee al singolo bambino, permettendo così un’autentica individualizzazione dei percorsi formativi centrata sulle reali necessità di ciascuno; ·       elaborare un contesto   psicopedagogico in cui il bambino possa trovare stimoli adeguati e risposta alle proprie esigenze di sviluppo e di crescita;