Quindi
è fondamentale essere capaci di una presenza discreta tale per cui si è
percepiti dal bimbo come raggiungibili sempre, come sicuri punti di
riferimento. A mio avviso, l’educatore sa essere presente quando è capace di una sensibile disponibilità, che consiste nel mettere
a disposizione le proprie capacità e risorse cognitive ed emotive nella relazione con l’altro. Caratteristica
particolare dell’Aver Cura è la tenerezza,
che non è mero sentimentalismo, ma è la capacità di andare incontro all’altro
sapendo ammorbidire le nostre rigidità cognitive ed emotive. E’ una forma
intensa dell’essere presenti all’altro,
quella che il poeta Rilke chiama “tenero
potere”, perché il potere vero, quello che ha la cura della vita, si esprime
nella capacità di teneramente proteggere il piccolo nella sua vulnerabilità.
La
scelta che ho sempre fatto per il periodo dell’inserimento si fonda sull’attuazione del sistema della
persona di riferimento che accompagna il bambino nella nuova esperienza di
ingresso al nido. Il bambino non chiede di andare al nido e potrebbe sentirsi
abbandonato.
Occorre quindi creare una collaborazione tra famiglia e nido in modo
da comprendere i suoi bisogni, i suoi sentimenti, le sue angosce. E’ importante
personalizzare il più possibile la sua assistenza per facilitare la
costituzione di un rapporto privilegiato con l’educatrice di riferimento basato
sulla fiducia e sull’affetto. Questo legame sostitutivo che l’asilo offre al
bimbo,quando la mamma non c’è, consiste nella cura diretta del bimbo da parte
dell’educatrice duranti i momenti del cambio, del pranzo,della nanna, dello
stare in braccio per essere coccolati .
Il
lavoro delle educatrice è quello di capire i
sentimenti dei bimbi e di soddisfarne i bisogni emotivi: la vera capacità di
socializzazione del piccolo potrà solo nascere dall’esperienza di un affetto
sicuro di poche persone con cui il bimbo entra in stretto contatto.
Il sistema
della persona di riferimento è l’unico, secondo la mia esperienza, che permette attraverso la continuità, l’instaurarsi di un rapporto
privilegiato tra il bimbo e l’educatrice e la famiglia: nei nidi dove il bimbo
viene accudito e confortato da una operatrice qualsiasi, poichè è prevista una
rotazione continua delle maestre, la
relazione con chi lo accudisce al posto della mamma non potrà avere un vero
significato.
E’
importante comunque che la maestra di riferimento rifletta attentamente su cosa
può significare per la famiglia vedere un’altra persona occuparsi del loro
bambino: è importante che tale rapporto sia vissuto in modo disteso perché il
bimbo percepisca serenità e tranquillità
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