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L'inserimento del bambino all'asilo nido (2)


Quindi è fondamentale essere capaci di una presenza discreta tale per cui si è percepiti dal bimbo come raggiungibili sempre, come sicuri punti di riferimento. A mio avviso, l’educatore sa essere presente  quando è capace di una sensibile disponibilità, che consiste nel mettere a disposizione le proprie capacità e risorse cognitive ed emotive  nella relazione con l’altro. Caratteristica particolare dell’Aver Cura  è la tenerezza, che non è mero sentimentalismo, ma è la capacità di andare incontro all’altro sapendo ammorbidire le nostre rigidità cognitive ed emotive. E’ una forma intensa  dell’essere presenti all’altro, quella  che il poeta Rilke chiama “tenero potere”, perché il potere vero, quello che ha la cura della vita, si esprime nella capacità di teneramente proteggere il piccolo nella sua vulnerabilità.

La scelta che ho sempre fatto per il periodo dell’inserimento  si fonda sull’attuazione del sistema della persona di riferimento che accompagna il bambino nella nuova esperienza di ingresso al nido. Il bambino non chiede di andare al nido e potrebbe sentirsi abbandonato.
 
Occorre quindi creare una collaborazione tra famiglia e nido in modo da comprendere i suoi bisogni, i suoi sentimenti, le sue angosce. E’ importante personalizzare il più possibile la sua assistenza per facilitare la costituzione di un rapporto privilegiato con l’educatrice di riferimento basato sulla fiducia e sull’affetto. Questo legame sostitutivo che l’asilo offre al bimbo,quando la mamma non c’è, consiste nella cura diretta del bimbo da parte dell’educatrice duranti i momenti del cambio, del pranzo,della nanna, dello stare in braccio per essere coccolati .

Il lavoro delle educatrice  è quello di capire i sentimenti dei bimbi e di soddisfarne i bisogni emotivi: la vera capacità di socializzazione del piccolo potrà solo nascere dall’esperienza di un affetto sicuro di poche persone con cui il bimbo entra in stretto contatto.

Il sistema della persona di riferimento è l’unico, secondo la mia esperienza, che permette attraverso la continuità, l’instaurarsi di un rapporto privilegiato tra il bimbo e l’educatrice e la famiglia: nei nidi dove il bimbo viene accudito e confortato da una operatrice qualsiasi, poichè  è prevista una rotazione continua  delle maestre, la relazione con chi lo accudisce al posto della mamma non potrà avere un vero significato.

E’ importante comunque che la maestra di riferimento rifletta attentamente su cosa può significare per la famiglia vedere un’altra persona occuparsi del loro bambino: è importante che tale rapporto sia vissuto in modo disteso perché il bimbo percepisca serenità e tranquillità

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