Progettare
l’azione educativa significa innanzitutto “avere a cuore” il potenziale di
ciascuno bambino e del suo contesto famigliare, partendo dalla consapevolezza
che il bambino e la sua famiglia sono le prime risorse
attive dello sviluppo e dell’educazione:
quotidianamente non solo “ ci prendiamo cura”
del bambino e della sua famiglia,ma “ li
abbiamo a cuore”, cercando di
cogliere il loro volto con sguardo
aperto e positivo.
Importante costruire un luogo di vita
quotidiana in cui l’attenzione al rapporto con i bimbi e con le loro famiglie
sia accompagnata da una conoscenza
sempre più approfondita dei problemi, dei ritmi di sviluppo e di apprendimento
infantili senza cadere nell’ossessione delle tappe da raggiungere a tutti i
costi.
Concentrarsi per raggiungere un equilibrio attraverso la lettura e l’interpretazione continua dello svolgersi della vita all’interno del nido e nell’ascolto che i bambini e le loro famiglie esprimono rispetto alle proposte educative. Tale posizione permette la nascita di relazioni significative tra il singolo educatore, il singolo bambino e i suoi genitori, tra i bambini del gruppo e il team educativo nel suo insieme.
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