Il contesto di casa fa sì che il bambino si senta onnipotente
perché si trova nel suo territorio e
quindi può cercare di imporre la sua volontà in modo più marcato.
Tale comportamento, non deve scoraggiare e agitare i genitori.
Il momento del pranzo deve essere sereno e tranquillo e deve durare un tempo
contenuto, facendo concentrare il bimbo sul cibo: questo vuole dire nessuna
distrazione, come la televisione.
Noi mamme lo sappiamo che alcune volte nostro figlio
non mangia perché sta covando una malattia; altre, invece, solo perché
ha meno fame, come capita anche a noi.
Quindi non allarmiamoci subito, ma monitoriamo la situazione, e
soprattutto non forziamo il bambino a mangiare, perché il suo organismo si sa
autoregolare, e proprio come il nostro, ha, senza dubbio, delle scorte!
“Stare bene” non vuol
dire avere molto appetito e quindi
mangiare tanto per poi ingrassare ed avere il problema opposto! Mi è
capitato di conoscere bambini che
mangiavano per gratificare le loro mamme, sicuri che alla fine del pranzo
avrebbero ricevuto un premio. Questo è
un meccanismo molto pericoloso per la salute del bambino.
Quando il bambino non vuole mangiare, nonostante i nostri
sforzi, lasciamo fino alla fine del
pasto il piatto, ben in vista davanti a lui senza farci prendere dal nervoso o
dallo sconforto e senza proporre alternative.
Questo non vuole dire fargli fare quello che vuole, che può
mangiare quello che vuole e quando vuole: significa “ accompagnarlo” nel suo
cammino di conoscenza di sé.
Ricordatevi che avete voi il comando e che la vostra capacità
consiste nel saper guidare il vostro bambino, nel rispettare i suoi tempi, perché ogni bimbo ha
i suoi tempi, che possono spesso, molto spesso,
non coincidere con i nostri.
Le mamme sono prese da mille cose, devono fare e pensare tante
cose insieme e spesso sono stanche, e questo fa si che non sempre riescano a
gestire tutte le situazioni con la giusta pazienza e calma; molte volte abbiamo
fretta: però, questo non è quello che il nostro bimbo si aspetta da noi. Quindi,
quando questo capita, fermiamoci un momento, facciamo un bel respiro, e
ricominciamo, concentrandoci sulle cose essenziali e prioritarie del momento:
se la priorità è far mangiare il nostro bambino, il resto non conta.
Quello che è importante fare è sostenerlo e seguirlo nel suo
cammino di scoperta: a tavola, non facciamolo distrarre dalla televisione e
cerchiamo di creare un clima di tranquillità e di dialogo, insegnandogli a masticare bene il cibo e a
non divorarlo.
Facciamo mangiare di tutto al nostro bambino: quando introduciamo nella sua dieta alimenti
nuovi, è opportuno offrire porzioni
piccole, perché potrebbero non piacergli da subito e quindi assaggiarle solamente.
Una delle cause possibili dell’inappetenza del bambino è la sua
difficoltà di approccio con alcuni cibi: evitiamo, quindi, atteggiamenti di
forzatura perchè è importante fargli capire
che mangiare è un piacere! A tale
scopo potrebbe essere utile dare il buon esempio mangiando tutti la stessa
cosa, senza proporre pietanze personalizzate per i vari componenti della
famiglia.
Se il bambino non mangia
tanto o non mangia per niente, pazienza, a meno che non stia covando qualcosa,
mangerà sicuramente al pasto successivo!
E poi ci possono anche essere
tante situazioni nuove che possono influenzare il rifiuto del cibo: per esempio
la nascita di un fratellino, oppure un cambiamento familiare, o l’inizio del
nido o della scuola materna, oppure la distrazione della TV !
Talvolta la cura che le mamme impiegano per la preparazione di
buoni pranzetti, fa sì che il rifiuto del cibo venga vissuto in modo
problematico; è fondamentale in questi casi contenere la nostra delusione,
anche facendoci aiutare dai papà
Rispetto allo stare seduti a tavola, va da sé, che i bambini
fanno molta fatica, sia per la postura sia per la durata di un intero pranzo: siamo
tolleranti e flessibili e diamo una regola che sia compatibile con l’età del
bambino e con la situazione. Se in qualche circostanza facciamo qualche “strappo alla regola”, non importa: la
flessibilità e la capacità di adattarci alle diverse situazioni sono
fondamentali per la sopravvivenza di ogni genitore!
Commenti
Posta un commento