Si
tratta di una esperienza che evoca un universo di affetti ed emozioni, senza
dubbio molto coinvolgente.
Essa
comprende sentimenti contrastanti: desiderio di incontro, avvicinamento,
attrazione nei confronti di altri bambini, di oggetti, di spazi accoglienti, ma
anche occasioni inaspettate di scontro con gli altri, di nostalgia e bisogno,
di avvicinamento all’adulto e sofferenza per il distacco dai genitori.Per il
bambino si tratta di sperimentare un processo che lo porterà a stabilire una
relazione nuova con una persona diversa dalla mamma e dalle altre figure
familiari , imparando a "tollerare" il disagio che scaturisce dal
distacco e dal contatto con i nuovi ambienti e nuove figure, dimostrandosi, via
via, più disponibile a nuovi affetti. Il bambino vive questa nuova esperienza
affiancando all’ansia di separazione ,quella da estraneo e “l’ansia da ansia“,
per cui si intende quella che il genitore trasmette inconsapevolmente al
bambino quando è a sua volta timoroso rispetto alla nuova esperienza.
Il
bambino deve affrontare non solo adulti
e coetanei sconosciuti,a soprattutto un nuovo ambiente fisico con
caratteristiche diverse da quelle della casaed immergersi in ritmi e modalità
di vita nuove e, per lui, incomprensibili.Quindi il vero protagonista è il
bambino, che è il centro dell’attenzione sia della mamma che dell’educatrice. Il bimbo deve essere in ogni caso tranquillizzato ed
osservato nelle sue reazioni a casa e al nido per meglio sostenerlo ed
accompagnarlo.
Un
piccolo incoraggiamento per i genitori: il distacco che l’inserimento all’asilo nido comporta
non costituisce un "trauma"; il trauma vero e proprio in realtà è
raro ed è ben altra cosa, avverrebbe se si proponesse al bambino una
separazione definitiva, da un giorno all’altro.L’inserimento sociale precoce
dei bambini nell’asilo nido comporta separazioni parziali e temporanee; il
bambino mantiene le proprie abitudini all’interno della famiglia; il passaggio
dall’ambiente familiare all’asilo nido è graduale e mediato dalla presenza
delle figure familiari. L’inserimento al nido può essere fatto dalla mamma , ma
anche dal papà o da altre figure vicine al bambino (baby sitter). L’ambiente
che accoglie il bambino è predisposto con costanti attenzioni per il suo
benessere ed anche se il bambino e la sua mamma possono mostrare sofferenza nel
distacco si può affermare con sicurezza che si tratta di "fatica di
crescere", di affrontare le novità e, se la difficoltà è graduale, non è
insormontabile e ne consegue sicurezza ed entusiasmo per una nuova e
progressiva autonomia.
Commenti
Posta un commento